USA, Israele e Qatar. La centralità geopolitica della Sardegna, una risorsa gestita da altri
La notizia degli incontri trilaterali in terra sarda tra USA, Israele e Qatar per cercare una via d’uscita all’ecatombe di Gaza rende evidente la centralità geopolitica e strategica della nostra terra. Una ricchezza inestimabile sulla quale i sardi non hanno alcuna potestà e che viene sfruttata esclusivamente dallo Stato italiano e dai suoi alleati politici e militari.
“La Sardegna è l’isola più periferica del Mediterraneo”. Alcuni esponenti sardi del centrosinistra italiano sono arrivati a questo livello di assurdo logico. A dimostrazione della totale mancanza di coscienza della nostra identità collettiva di popolo da parte della classe dirigente che gestisce il potere da 70 anni.
Noi indipendentisti preferiamo parlare di coscienza nazionale e siamo impegnati da decenni nel contrasto a queste insensate considerazioni, proponendo una visione di Sardegna interconnessa, aperta, ponte tra Europa e Nord Africa, tra Occidente e Medio Oriente.
Alla nostra terra sono stati imposti poligoni militari che vengono affittati agli eserciti di tutto il mondo per sperimentare morte; sopportiamo la presenza di una fabbrica di armi e droni killer destinati anche all’esercito israeliano, utilizzati per massacrare il popolo palestinese.
Le donne e gli uomini di Repùblica lavorano da sempre per fare della Sardegna una terra di pace e dialogo, di confronto e mediazione, nell’interesse dei popoli che ci circondano, del contesto in cui viviamo e del nostro popolo che non ha mai deciso di ospitare esperimenti di guerra e produzioni belliche.
Lavoriamo affinché in futuro siano le istituzioni sovrane sarde a governare, gestire e organizzare summit di pace e di soluzione politico-diplomatica dei conflitti.
